sabato 28 dicembre 2013

BOTTI CONSIGLI PER GLI ANIMALI

Luci e rumore: i botti della notte di San Silvestro possono provocare gravi danni agli animali domestici e addirittura causarne la morte. I forti rumori sono fonte di pericolo per gli animali poichè li gettano nel terrore, inducendoli a reazioni istintive e incontrollate, come fuggire in strada mettendo seriamente a repentaglio la propria incolumità e quella degli altri. Anche per gli animali selvatici il problema è grave: improvvise detonazioni causano negli uccelli in riposo sui posatoi notturni istintive reazioni di fuga che unite alla mancanza di visibilità diventano mortali. La prima raccomandazione è non usare botti o petardi neppure in un angolo del giardino, per i domestici evitare di lasciarli al'aperto non tenerli legati alla catena potrebbero strangolarsi, non lasciateli sul balcone perchè potrebbero gettarsi nel vuoto Se si nascondono in un luogo della casa, lasciateli tranquilli: considerano sicuro il loro rifugio". Si può anche cercare di minimizzare l'effetto dei botti tenendo accese radio o televisione, ma in ogni caso bisogna prestare attenzione . Nel caso di animali anziani, cardiopatici o particolarmente sensibili allo stress dei rumori è bene infine rivolgersi con anticipo al veterinario di fiducia.

BOTTI DI CAPODANNO 10 REGOLE PER LA SICUREZZA

Dieci le regole base di comportamento, da divulgare "soprattutto tra i più giovani". - 1) Se il gioco pirotecnico che si intende acquistare è privo di etichetta, è sempre da considerarsi proibito e, quindi, non di sicuro utilizzo. - 2) Al momento dell'accensione, mai avvicinare viso e occhi alla miccia. - 3) Se non se ne può fare a meno, i bambini non vanno mai lasciati soli a usare fuochi di artificio. - 4) I fuochi vanno accesi all'aperto, lontano da case, automobili e dalla scatola degli altri fuochi per limitare il rischio di incendio e incidenti. - 5) Fare attenzione alla direzione in cui si dirigono i fuochi e alla eventuale presenza di persone: non vanno lanciati verso zone buie né da balconi o finestre. I fuochi non vanno mai accesi dentro nessun tipo di contenitore, soprattutto se in ferro, perché l'esplosione potrebbe generare la dispersione di schegge omnidirezionali che si trasformerebbero in tanti piccoli e pericolosi "proiettili". - 6) Tenere sempre a portata di mano un estintore da usare in caso di incendio. Mai bagnarli con acqua: alcuni fuochi sia legali che illegali contengono alluminio, che a contatto con l'acqua potrebbe andare in autocombustione provocando lo scoppio non voluto dell'artifizio. - 7) Quando si trovano fuochi d'artificio che funzionano male e non bruciano, non si deve mai cercare di riaccenderli: meglio allontanarsi e segnalarne la presenza alle forze di polizia per la loro corretta inertizzazione, mediante l'intervento di personale specializzato. - 8) Non cercare di accendere i fuochi trovati per terra: taluni impiegano ore (sino a 12) a bruciare il cartoncino pressato della spoletta. Il movimento del corpo nell'avvicinarsi ad un fuoco inesploso, a causa del piccolo movimento di aria che si crea, può alimentare la fiammella e provocare l'esplosione. - 9) Non provare a recuperare la miscela esplosiva od esplodente dai fuochi non esplosi e non provare a costruire fuochi d'artificio artigianali: la pressione, l'urto, lo sfregamento ed il calore potrebbero determinare un'esplosione non controllata, con conseguenze anche gravi. - 10) È assolutamente vietato vendere ed acquistare in forma ambulante prodotti realizzati clandestinamente. Costituisce reato, che punisce sia il commerciante sia l'acquirente.

RAI ESONERO CANONE TV 75 ENNI

Abolizione del canone RAI per soggetti di eta' pari o superiore a 75 anni Art. 1, comma 132, legge 24 dicembre 2007, n.248. Per avere diritto all'esenzione occorre: - aver compiuto 75 anni di eta’ entro il termine di pagamento del canone; - non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge titolari di reddito proprio; - possedere un reddito che unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non sia superiore complessivamente ad euro 516,46 per tredici mensilita’ (euro 6.713,98 annui). Per reddito si intende la somma: • del reddito imponibile (al netto degli oneri deducibili) risultante dalla dichiarazione dei redditi presentata per l’anno precedente; per coloro che sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione, si assume a riferimento il reddito indicato nel modello CUD; • dei redditi soggetti ad imposta sostitutiva o ritenuta a titolo di imposta, quali, ad esempio, gli interessi maturati su depositi bancari, postali, BOT, CCT e altri titoli di Stato, nonché i proventi di quote di investimenti; • delle retribuzioni corrisposte da enti o organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari e missioni, nonché quelle corrisposte dalla Santa Sede, dagli enti gestiti direttamente da essa e dagli enti centrali della Chiesa cattolica; • dei redditi di fonte estera non tassati in Italia. Viceversa, sono esclusi dal calcolo: 1) i redditi esenti da Irpef (ad esempio pensioni di guerra, rendite INAIL, pensioni erogate ad invalidi civili); 2) il reddito dell’abitazione principale e relative pertinenze; 3) i trattamenti di fine rapporto e relative anticipazioni 4) altri redditi assoggettati a tassazione separata. NB.: Il requisito del reddito deve essere riferito all’anno precedente a quello per il quale si intende fruire dell’agevolazione. La domanda di esenzione per gli anni 2008-2009-2010-2011-2012 deve essere presentata utilizzando il modulo di dichiarazione sostitutiva (ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445) che puo’ essere scaricato dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate www.agenziaentrate.gov.it oppure reperito presso gli uffici locali o territoriali della stessa presso gli sportelli delle sedi regionali della Rai. La domanda deve essere spedita tramite raccomandata al seguente indirizzo: Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale I di Torino Ufficio territoriale di Torino 1 Sportello S.A.T. Casella postale 22 10121 - Torino (To) oppure consegnata agli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate. Tutti i contribuenti interessati possono richiedere assistenza e informazioni sulle modalita’ di compilazione della dichiarazione e all’istanza di rimborso al numero 848.800.444 o presso gli uffici dell’Agenzia presenti su tutto il territorio nazionale. Inoltre e’ a disposizione dei cittadini il Call Center Risponde Rai al numero 199.123.000. Per avere diritto all’esenzione annuale per l'anno 2013 e’ necessario aver compiuto 75 anni (o un eta’ superiore) entro il 31/01/13. Coloro che intendono fruire del beneficio per la prima volta relativamente al secondo semestre dell’anno devono aver compiuto 75 anni di eta’ entro il 31/07/13. Anche in questo caso l’Agenzia delle Entrate effettuera’ i dovuti controlli per verificare le condizioni di eta’ e di reddito. La domanda di rimborso per gli anni 2008-2009-2010-2011-2012, nel caso in cui siano presenti i requisiti, dovra’ essere effettuata tramite l’apposito modulo che puo’ essere scaricato dal sito Internet dell'Agenzia delle Entrate www.agenziaentrate.gov.it oppure reperito presso gli uffici locali o territoriali della stessa Agenzia delle Entrate o presso gli sportelli delle sedi regionali della Rai, unitamente alla dichiarazione sostitutiva ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR 28 dicembre 2000, n. 445, e successive modificazioni e integrazioni, che attesti il possesso dei requisiti e delle condizioni di ammissione. La domanda deve essere spedita tramite raccomandata al seguente indirizzo: Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale I di Torino Ufficio territoriale di Torino 1 Sportello S.A.T. Casella postale 22 10121 - Torino (To) oppure consegnata agli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate. Naturalmente le domande di esenzione/rimborso presentate prima del 19/9/2010 - non potendo essere redatte sul modello ufficiale reso disponibile dall'Agenzia delle Entrate a partire dal giorno successivo - in presenza dei requisiti di eta' e di reddito indicati dalla legge saranno ritenute comunque valide, fatti salvi i dovuti controlli sulle condizioni del reddito eseguiti dall’Agenzia delle Entrate. Qualora le informazioni fornite non fossero sufficienti l’Agenzia delle Entrate provvedera’ ad informare l’utente. Nelle annualità successive, i contribuenti possono continuare a beneficiare dell’agevolazione senza procedere alla presentazione di nuove dichiarazioni. Resta fermo, tuttavia, che qualora il contribuente, negli anni successivi alla presentazione della dichiarazione, non risulti più in possesso dei requisiti per beneficiare della esenzione, sarà comunque tenuto al versamento del canone. Da ultimo si fa presente che l’aticolo 1, comma 132, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 dispone che venga irrogata una sanzione amministrativa di “importo compreso tra euro 500 e euro 2000 per ciascuna annualita’ evasa’. Tale sanzione si cumula con il canone dovuto e gli interessi maturati. In caso di dichiarazioni mendaci si applicano le sanzioni penali previste dall’art. 76 del DPR n. 445 del 2000.

venerdì 20 dicembre 2013

LE MODALITA' DI DISDETTA DEL CANONE RAI SCADENZA IL 31 DICEMBRE

Leggiamo sul WEB notizie diverse su come non pagare il canone Rai in particolare viene consigliato il suggellamento. Bisogna comprendere che il canone è dovuto per il semplice possesso di apparati di ricezione. Il suggellamento è rendere non utilizzabile l'apparato,come si legge sotto, perchè attivare una procedura onerosa se si sono altre alternative??? La disdetta del canone tv, si realizza esclusivamente al verificarsi dei seguenti eventi: Il contribuente cede tutti gli apparecchi detenuti dando esatta comunicazione delle generalita’ e indirizzo del nuovo detentore. La disdetta deve essere inviata a mezzo raccomandata Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio territoriale di Torino 1 Sportello S.A.T. Casella postale 22 – 10121 Torino (To) (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246) Successivamente all'invio della raccomandata, lo Sportello S.A.T. invierà al contribuente un modulo di dichiarazione integrativa della disdetta che dovrà essere debitamente compilato, anche con l'indicazione del tipo/i di apparecchio/i detenuti, firmato dal cedente e dal cessionario e restituito per la definizione completa della richiesta di annullamento. Il contribuente comunica di non detenere alcun apparecchio fornendone comunicazione (ad es. per rottamazione, furto o incendio). La disdetta deve essere inviata a mezzo raccomandata Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio territoriale di Torino 1 Sportello S.A.T. Casella postale 22 – 10121 Torino (To) (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246) Anche in questo caso, successivamente all'invio della raccomandata, lo Sportello S.A.T. invierà al contribuente un modulo di dichiarazione integrativa della disdetta che dovrà essere debitamente compilato, anche con l'indicazione del tipo/i di apparecchio/i detenuti, firmato e restituito per la definizione completa della richiesta di annullamento. La disdetta de canone tv denunciata entro il 31 dicembre dispensa dal pagamento dal 1 gennaio dell’anno successivo. La disdetta del canone tv denunciata entro il 30 giugno dispensa dal pagamento dal primo luglio. Qualora il contribuente abbia gia’ corrisposto l’intera annualita’ non e’ previsto per legge chiedere il rimborso. Poiche’ il pagamento trimestrale costituisce una rata del canone semestrale non e’ possibile dare disdetta del canone tv senza aver corrisposto almeno l’importo per il semestre. Nel caso che i contribuenti intendano rinunciare al canone tv senza cedere ad altri i loro apparecchi, devono presentare disdetta, entro il 31 dicembre, chiedendo il suggellamento degli apparecchi stessi. (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246) La disdetta con richiesta di suggellamento degli apparecchi, se presentata entro il 31 dicembre, dispensa dal pagamento dal primo gennaio dell’anno successivo. Contemporaneamente all’invio della disdetta i contribuenti devono versare a: Ag. delle Entrate DP I Uff. Terr. To 1 Casella Postale 22 10121 – Torino Vaglia e Risparmi indicando nella causale il numero del Canone TV, l’importo di € 5,16 per ogni apparecchio da suggellare. (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246) Il suggellamento consiste nel rendere inutilizzabili, generalmente mediante chiusura in appositi involucri, tutti gli apparecchi detenuti dal titolare del canone tv e dagli appartenenti al suo nucleo familiare presso qualsiasi luogo di loro residenza o dimora. (art. 10 e 12 R.D.L. 21.2.1938 n. 246) La disdetta deve essere inviata a mezzo raccomandata all’Agenzia delle Entrate S.A.T. - Sportello Abbonamenti TV - Ufficio Torino 1 - c.p. 22 – 10121 Torino. (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246) Successivamente all'invio della raccomandata di disdetta, il contribuente ricevera' dal S.A.T. Sportello Abbonamenti alla Televisione, un modulo di dichiarazione integrativa della richiesta di suggellamento, dove dovranno essere indicate precisazioni circa la marca dei televisori, della loro ubicazione, orari di disponibilità per procedere al suggellamento da parte degli Organi competenti, che dovrà essere restituito debitamente compilato ai fini di una corretta e completa definizione della pratica di annullamento. Disdetta canone RAI per decesso titolare Nel caso di morte del titolare dell'abbonamento RAI l'erede non abbonato deve fare richiesta di cambio intestazione a proprio nome del canone RAI comunicandolo per lettera a questo indirizzo: Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale I di Torino Ufficio territoriale di Torino 1 Sportello S.A.T. Casella postale 22 – 10121 Torino (To). Nel caso in cui l'erede è già abbonato al canone RAI dovrà fare richiesta di annullamento e recesso dell'imposta. L'erede dovrà in ogni caso versare eventuali arretrati dovuti dall'abbonato defunto.

GIOCATTOLO SICURO ATTENZIONE

Il Giocattolo, dato troppo presto, o troppo tardi, non ha più quell'effetto positivo che produce quando risponde alla naturale attesa di un bambino Gianni Rodari
Giocattoli sicuri, online decalogo del ministero Salute 1. Nella scelta del giocattolo tieni sempre in considerazione la fascia di età indicata sulla confezione, in particolare il simbolo 0-3 e l’avvertenza “non adatto ai bambini di età inferiore a 36 mesi”, accompagnati dall’indicazione di pericolo. I giocattoli non adatti all’età del bambino possono essere pericolosi per la sua salute 2. Compra sempre giocattoli con il marchio di conformità alle norme europee, indicata dal marchio CE. Anche se il marchio CE non è direttamente una guida per il consumatore è comunque segno che il produttore si impegna a soddisfare tutte le norme di sicurezza dell’Unione europea, che sono tra le più rigorose al mondo 3. Acquista sempre i giocattoli presso rivenditori e siti web di fiducia. I rivenditori non affidabili ignorano le prescrizioni in tema di salute e sicurezza e potrebbero commerciare prodotti contraffatti. 4. Se devi acquistare un giocattolo cerca di orientarti verso quelli più adatti all’età del bambino, che stimolino la sua curiosità, le sue capacità e che lo aiutino ad acquisire nuove conoscenze 5. Quando scegli un gioco cerca di capire cosa interessa di più al bambino e asseconda le sue inclinazioni 6. Considera l’importanza del movimento anche nella scelta dei giochi da acquistare o consigliare ai tuoi bambini: triciclo a pedali, monopattino, bicicletta, pattini, attrezzi per giochi con la palla, anche adattati per l’uso in casa, possono essere un incentivo divertente e una valida alternativa ai giochi sedentari 7. Cerca spazi e luoghi all’aperto dove il bambino possa correre, saltare, giocare, specialmente se abiti in un appartamento senza ampi spazi o senza giardino 8. Proponi ai bambini i giochi di movimento che favoriscono l’apprendimento e aiutano a gestire l’ansia per la prestazione scolastica, educandoli ad un buon controllo emotivo e al rispetto delle regole 9. Tieni d’occhio il bambino mentre gioca e lasciagli costruire il suo spazio e il tempo di gioco 10.Trova il tempo per giocare con il tuo bambino o per leggergli un libro

giovedì 19 dicembre 2013

TELEFONATE MUTE FINALMENTE INTERVIENE IL GARANTE DELLA PRIVACY

Chiunque di noi a ricevuto telefonate mute anche più di una volta al giorno, queste sono attivate da sistemi automatici, finalmente il Garante della Privacy apre una procedura di consultazione pubblica Nuove regole per fermare le "chiamate mute" Il Garante interviene sulle pratiche di telemarketing più invasive e apre una consultazione con gli operatori Utenti più tutelati contro le "telefonate mute". Gli operatori di telemarketing dovranno adottare specifiche misure per ridurre drasticamente questo tipo di disturbo che provoca diffuso allarme sociale. Numerosissime sono state infatti le segnalazioni al Garante privacy per la ricezione di telefonate nelle quali, una volta risposto, non si viene messi in contatto con alcun interlocutore; in alcuni casi, anche per 10-15 volte di seguito. All'esito delle verifiche effettuate, l'Autorità ha accertato che il problema deriva dalle impostazioni dei sistemi centralizzati di chiamata dei call center, rivolte a massimizzare la produttività degli operatori. Per eliminare tempi morti tra una telefonata e l'altra, infatti, il sistema genera in automatico un numero di chiamate superiore agli operatori disponibili. Queste chiamate, una volta ottenuta risposta, possono essere mantenute in attesa silenziosa finché non si libera un operatore. Il risultato è appunto una "chiamata muta", che può indurre comprensibili stati di ansia, paura e disagio nei destinatari. L'Autorità, per eliminare gli effetti distorsivi di questa pratica commerciale, senza penalizzare l'efficienza delle imprese di telemarketing, ha stabilito precise regole: 1) i call center dovranno tenere precisa traccia delle "chiamate mute", che dovranno comunque essere interrotte trascorsi 3 secondi dalla risposta dell'utente; 2) non potranno verificarsi più di 3 telefonate "mute" ogni 100 andate "a buon fine". Tale rapporto dovrà essere rispettato nell'ambito di ogni singola campagna di telemarketing; 3) l'utente non potrà più essere messo in attesa silenziosa, ma il sistema dovrà generare una sorta di rumore ambientale (ad es. con voci di sottofondo, squilli di telefono, brusio) per dare la sensazione che la chiamata non provenga da un eventuale molestatore; 4) l'utente disturbato da una chiamata muta non potrà essere ricontattato per una settimana e, al contatto successivo, dovrà essere garantita la presenza di un operatore; 5) i call center saranno tenuti a conservare per almeno due anni i report statistici delle telefonate "mute" effettuate per ciascuna campagna, così da consentire eventuali controlli. Sulle misure individuate nello schema di provvedimento generale il Garante ha avviato una consultazione pubblica, invitando tutti i soggetti interessati (ad esempio associazioni di categoria, lavoratori, consumatori) ad inviare commenti e osservazioni (all'indirizzo chiamatemute@gpdp.it) entro 60 giorni dalla pubblicazione del relativo avviso sulla Gazzetta ufficiale. "E' importante garantire la massima produttività dei call center, ma i costi della loro attività non possono essere scaricati sugli abbonati inermi. Se alcune pratiche di marketing telefonico – ha dichiarato il Presidente dell'Autorità, Antonello Soro – vengono vissute dagli utenti addirittura come una forma di stalking, significa che l'impresa non sta facendo bene il suo lavoro. E' prioritario per le stesse società di telemarketing che le cosiddette "chiamate mute" vengano drasticamente ridotte". Roma, 19 novembre 2013

martedì 17 dicembre 2013

LO DICO AL TG STORIE SOPRUSI E SPERPERI SEGNALATI DAI TELESPETTATORI RAI DI UMBERTO BRACCILI

UMBERTO HA INTRAPRESO UNA SFIDA QUELLA DI DARE VOCE AI CITTADINI ABRUZZESI ATTRAVERSO UNA TRASMISSIONE DEDICATA. LA COSA CHE CI HA COLPITO E' L'ANDARE OLTRE IL PROPRIO COMPITO DI GIORNALISTA, METTERE DENTRO IL CUORE E LE PROPRIE SENSIBILITA' GRAZIE DUNQUE A UMBERTO BRACCILI DA PARTE DEGLI ABRUZZESI CHE COMBATTONO OGNI GIORNO PER I PROPRI DIRITTI

PRESIDI SANITARI PANNOLONI CATETERI INTERVIENE IL GARANTE DELLA PRIVACY PIU' PRIVACY NELLE CONSEGNE A DOMICILIO

Presidi sanitari: più privacy nelle consegne a domicilio
Presto niente più pannoloni per incontinenti, cateteri o prodotti per stomizzati lasciati davanti alla porta dell'abitazione del paziente, al vicino di casa o al portiere non autorizzati a riceverli. Le aziende sanitarie hanno sei mesi di tempo per adeguarsi alle misure e agli accorgimenti dettati dal Garante privacy per la consegna dei presidi sanitari che il Servizio sanitario nazionale riconosce ai pazienti che versano in particolari condizioni cliniche. Con un provvedimento a carattere generale [doc. web n. 2803050] il Garante ha definito un quadro unitario di misure a tutela della riservatezza e della dignità delle persone interessate, che integra quanto già prescritto nel 2005, e risponde alle numerose segnalazioni pervenute. Ecco in sintesi le nuove regole: la consegna del presidio sanitario deve avvenire nel luogo e negli orari stabiliti dal paziente, preferibilmente nelle sue mani, e in ogni caso non può essere lasciato incustodito nelle vicinanze del luogo indicato. Il presidio deve essere confezionato in un contenitore non trasparente, senza indicazioni esterne e non può essere consegnato al vicino di casa, a un parente o al portiere senza autorizzazione espressa del paziente. Se l'interessato o il delegato non sono presenti al momento della consegna il personale incaricato – che non deve indossare divise o utilizzare automezzi con scritte da cui si possa evincere cosa sta recapitando - deve lasciare un avviso privo di indicazioni in grado di identificare il prodotto. L'azienda sanitaria poi, che appalti all'esterno la fornitura e la distribuzione dei presidi deve designare responsabile del trattamento la società di cui si avvale, specificando analiticamente e per iscritto i compiti affidati, e vigilare sulla puntuale osservanza delle istruzioni impartite. All'azienda spetta anche il compito di informare il paziente dei trattamenti di dati, anche sanitari, connessi alla consegna dei presidi a domicilio. Il provvedimento in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale è stato inviato anche alle Regioni e alle Province autonome per la divulgazione presso le aziende sanitarie competenti.

IMPOSTA DI BOLLO SUI DEPOSITI SALE AL 2 PER MILLE (CAROTA E BASTONE)

Con la Legge di Stabilità il Governo ha approvato a partire dal 1 gennaio 2014 l’aumento dell’imposta di bollo sugli strumenti finanziari diversi dai conti correnti, conti postali, fondi pensione, fondi sanitari e polizze vita dall’1,5 per mille al 2 per mille. Nel contempo è stata eliminata l’imposta di bollo minima di 34,20 euro, di fatto si alleggeriscono i costi dei titolari di conti deposito sino a 17.100 euro;al di sopra , invece, l’aggravio riguarda tutti. Per le persone giuridiche ad oggi era prevista un’imposta massima di 4.500 euro,quest'ultima è stata innalzata a 10 mila euro. Inalzando il " beneficio" per i titolari di investimenti superiori ai 3 milioni di euro a 5 milioni. Infatti, dopo i 10.000 euro d'imposta al di sopra non si applica l'imposta.

ITALIA A TAVOLA 2013 X° RAPPORTO A CURA LEGA AMBIENTE E MDC

Italia a tavola 2013. X rapporto sulla sicurezza alimentare di Legambiente e MDC
Fonte sito Lega Ambiente Nazionale Rimane alta l’allerta per gli attacchi al Made in Italy: un fenomeno dai costi troppo alti, da abbattere con azioni concrete senza ulteriori rimandi.Focus Europeo sulla sicurezza alimentare: dalla Bse al caso irrisolto dell’Epatite A nei frutti di bosco, MDC e Legambiente raccontano le principali allerte alimentari degli ultimi 10 anni in Europa Alimentazione Prodotti tipici Agromafia e Zoomafia 500 mila controlli, 28 mila tonnellate di prodotti sequestrati, per un valore economico di oltre mezzo miliardo di euro: ecco la sintesi delle operazioni condotte nel 2012 in Italia ad opera degli organi preposti al controllo per vigilare sulla sicurezza alimentare del Belpaese. I dettagli delle indagini sono stati raccolti e riportati nel dossier Italia a Tavola 2013, a cura del Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente. Giunto quest’anno alla sua decima edizione, il report è stato realizzato grazie ai contributi dell’Agenzia delle Dogane, Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas), Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari (NAC), Capitanerie di Porto, Corpo Forestale dello Stato, Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi (Icqrf) e Ministero della Salute. Dedicando il consueto spazio alla situazione nazionale, l’edizione 2013 contiene anche un focus sui principali scandali alimentari avvenuti a livello europeo dal 2000 ad oggi. Una panoramica, il cui denominatore comune è rappresentato dalle emergenze sanitarie che hanno portato ad importanti cambiamenti a livello normativo, volti a tutelare il consumatore e la sicurezza degli alimenti. Ripercorrendo le fasi principali della storia normativa del contrasto al rischio alimentare, in un capitolo dedicato all’interno del dossier, si parte dai provvedimenti presi in seguito all’insorgenza di un morbo, come quello della mucca pazza, provocato dalla mutazione di una proteina che porta ad una malattia neurovegetativa dei bovini ma presenta una variante umana, per continuare con gli interventi atti a limitare la propagazione di un virus, come quello dell’aviaria, che colpisce principalmente i volatili ma è potenzialmente in grado di diffondersi a livello pandemico tra diverse specie e tra gli umani. Si prosegue illustrando i pericoli arginati con la scoperta degli effetti tossici di un foto- iniziatore di inchiostro, al centro dello scandalo ITX, usato nei comuni imballaggi per alimenti di largo consumo, come latte per bambini e succhi di frutta. Andando avanti nell’ordine cronologico si racconta dei provvedimenti adottati per limitare l’uso di un prodotto chimico dai potenziali effetti cancerogeni, come la melamina, usato nella sofisticazione alimentare per incrementare, solo in apparenza, il contenuto proteico. Non poteva mancare poi, un’attenta descrizione delle tante vicende che ruotano attorno alla diossina, sostanza che ha scatenato una battaglia a colpi di sequestri e boicottaggi in diversi Paesi europei: dalla carne irlandese alla mozzarella di bufala campana, passando per le uova tedesche e i polli e i suini di Belgio e Olanda. Si arriva al 2013 indicando il caso dei forti incrementi, registrati in tutta Europa, di diagnosi di Epatite A che mostrano una sospetta correlazione con il consumo di frutti di bosco surgelati, al momento in attesa di ulteriori conferme microbiologiche o epidemiologiche. Certificazione, tracciabilità, qualità, garanzie igienico- sanitarie: questi gli elementi che in Italia come in Europa possono garantire la sicurezza e mettere all’angolo le falsificazioni. Scendendo nel dettaglio del livello nazionale, infatti, l’attenzione si sposta sulla truffa per eccellenza: le alterazioni dei prodotti del made in Italy. Tutte le attività operative presentate nel dossier, ognuna nella sua specificità, indicano come siano ancora tanti i tentativi di ledere l’integrità del made in Italy e di fare loschi affari a discapito dell’interesse del consumatore e molto spesso anche dell’erario, nonostante gli sforzi tesi a vigilare e a garantire la sicurezza alimentare. In dieci edizioni di Italia a Tavola non sono mai mancate le contraffazioni, le usurpazioni dei marchi, dell’origine italiana dei prodotti e di tutta la qualità che la nostra tradizione enogastronomica rappresenta. Già nel primo rapporto del 2004 raccontavamo dell’uso illecito della denominazione protetta da parte di prodotti non certificati, quali formaggi e oli extra vergini. Nel 2012, da nord a sud dello stivale, oggetto di sequestri e sanzioni sono stati oli deodorati, vini falsi venduti in nero, formaggi imitati, prodotti ittici anonimi e pomodoro cinese spacciato come italiano. Un caso eclatante è rappresentato dal settore del vitivinicolo, nel quale, ad esempio ICQFR ha registrato il maggior numero di sequestri (il 47%), pari ad un valore di oltre 20 milioni di euro. Non minori gli illeciti rilevati dalle indagini dei NAC sulla filiera del pomodoro, con particolare riferimento alle produzioni Dop San Marzano e biologico: evocazione in etichetta e sui documenti di vendita di falsi marchi Dop, falsi disciplinari di qualità, assenza di tracciabilità. Nello specifico, il settore è stato oggetto di attenzione dal 2010 poiché alcune statistiche hanno indicato come da quell’anno l’importazione di origine extra UE si fosse incrementata del 187%: trasformato e confezionato in Italia, il triplo concentrato di pomodoro, veniva importato dalla Cina, per poi essere etichettato come Made in Italy. Le ispezioni, complessivamente, hanno portato alla cifra di 4.569 tonnellate sequestrate. Ma non finisce qui. Nella patria della buona tavola, dai prodotti agricoli a quelli ittici, gli illeciti continuano senza sosta. Grazie ai controlli delle Capitanerie di Porto sono stati messi sotto i riflettori tantissimi casi di cattiva conservazione lungo tutta la filiera ittica. Costante in tutto l’arco dell’anno la violazione delle disposizioni previste dal Pacchetto Igiene, con una prevalenza di ristoratori, pescherie ed ambulanti. Tra le principali carenze rilevate, spicca quella di un piano di autocontrollo (HACCP). In particolare, durante l’attività di vigilanza e controllo dell’esercizio della pesca marittima, il personale addetto ha individuato quasi 3 mila illeciti, il 72% dei quali connessi all’etichettatura e alla tracciabilità. Questi solo alcuni esempi di quanto riportato nel dossier, la lunga lista di scandali e di illeciti illustrati in questa decima edizione indicano che, in Italia e in Europa, ancora tanto rimane da fare, sia a livello normativo che di informazione ai cittadini per preservare e valorizzare le tante esperienze virtuose del comparto alimentare. “Il consumatore continua ad essere ancora vittima inconsapevole delle frodi alimentari - dichiara Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino -Da quando si verificò l’epidemia della Bse, responsabile di ben 225 morti in Europa, il livello di attenzione istituzionale e sociale ha posto nuovi problemi da risolvere e sfide da raccogliere. Tanti i progressi, ma lunga ancora la strada per una vera tutela del consumatore e del Made in Italy. In materia di lotta alla contraffazione raccontiamo i recenti successi, ma non ci stancheremo di chiedere pene più severe vero deterrente per i falsari del cibo. Le recenti novità in materia di etichettatura consentiranno ai cittadini di essere più informati ma per una etichetta davvero trasparente è importante che anche l’origine degli ingredienti primari sia rivelata ai consumatori”. “Nonostante i passi in avanti del sistema normativo – afferma Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - molto ancora occorre fare per vigilare e garantire la sicurezza alimentare. Il rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale è la premessa per produrre cibo sano, libero da OGM e residui di sostanze pericolose. Garantire la sicurezza alimentare è sùinonimo non solo di salute per i cittadini ma è anche fondamentale per custodire il patrimonio di sapori e le tipicità dei nostri territori. Proprio per questo motivo è importante sostenere quelle aziende che certificano i loro processi e prodotti nei confronti dei consumatori, aderendo a disciplinari di qualità. Ma non solo - conclude Cogliati Dezza, - difendere la sicurezza alimentare significa essere aderenti ai pilastri della legalità e del rispetto del lavoro, elementi senza i quali è assai difficile che ci sia rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini”. Nel 2012 sono stati 192.858 i controlli effettuati dagli istituti preposti a cui si aggiungo oltre 300 mila ispezioni del Servizio Sanitario Nazionale che hanno coinvolto imprese alimentari e stabilimenti di origine animale Dossier http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/italia_a_tavola_2013_def_0.pdf

LA LEGGE AMMAZZAPARCO VELINO SILENTE E' STATA RITIRATA, VINCE IL BUON SENSO, VINCONO LE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI CITTADINI CHE HANNO FIRMATO L'APPELLO

Apprendiamo da Adriano De Ascentiis Biologo Direttore Parco del Calanci Atri VITTORIA! L'ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale d'Abruzzo ritira la legge ammazza-parco! 190.000 firme di cittadini in pochissimi giorni hanno costretto la Regione Abruzzo a un brusco dietro-front e a lasciare intatto il Parco Regionale d'Abruzzo Sirente Velino, con grande felicitá di orsi, lupi, grifoni, e tutti gli altri animali che abitano quelle terre magnifiche che grazie all'impegno di tutti voi saranno salve dalla mano dell'uomo!

BALZELLI SIAE SULLA TECNOLOGIA PETIZIONE CONTRO LANCIATA DA ALTROCONSUMO: ADERIAMO NUMEROSI

LA ROBIN HOOD ADERISCE ALL'APPELLO DELL'ASSOCIAZIONE ALTRO CONSUMO fonte ALTROCONSUMO Un balzello di 3 e 4 euro sul prezzo di smartphone, tablet e computer (che si aggiunge a quello già esistente): in gran segreto sta per passare l’innalzamento della tassa sui dispositivi tecnologici destinato a ingrossare le casse della Siae. Se stavi pensando di acquistare un computer, una smart tv, uno smatphone o un tablet dopo le feste, evitando così resse ai negozi e beneficiando magari di qualche “saldo”, sappi che, al contrario, potresti trovarti una cattiva soprpresa. Il decreto del ministro Bray (che aggiorna il precedente decreto Bondi e che sarà approvato entro fine anno con applicazione già da gennaio 2014) prevede infatti significativi aumenti su molte famiglie di dispositivi elettronici. Alcuni esempi: un tablet costerà 3,10 euro in più, mentre smatphone e computer avranno aumenti superiori ai 4 euro. Una tassa odiosa Il motivo di questa tassa? Risarcire la Siae (e gli autori e gli editori che rappresenta) per i "mancati introiti" derivanti dalle copie private di canzoni, film e quant’altro coperto da diritto d’autore. Copie private che vengono in genere conservate nelle memorie di massa (hard disk, chiavette, cd vergini…) e in tutti i dispositivi in grado di immagazzinare dati: da qui l’idea di tassare questi dispositivi. Si chiama “equo compenso” e si tratta di soldi che la Siae dovrebbe ridistribuire ad autori ed editori, ma che (come sappiamo) vanno soprattutto agli artisti più noti e importanti (ovvero a chi di fatto non ha davvero bisogno di soldi); gli altri prendono poco o nulla. Inoltre va ricordato che chi acquista musica e film legalmente da piattaforme online, paga già i diritti d'autore per poterne fruire (e fare copie) su un certo numero di supporti: è profondamente ingiusto che paghi una tassa anche su questi stessi supporti, trovandosi così a pagare due volte. Per questa ragione abbiamo messo in piedi una petizione per chiedere al ministro Bray di non fare questo regalo di Natale alla Siae con i nostri soldi. Non ce lo ha chiesto l’Europa Il decreto non fa altro che innalzare le quote già imposte dal precedente decreto Bondi, portando i precedenti 80 milioni di prelievo annuo a oltre 200 milioni. Nello specifico, il balzello su un tablet passa dagli attuali 1,90 a 5,20 euro, quello su un computer da 1,90 a 6 euro e addirittura quello sugli smartphone passa dagli attuali 90 centesimi a ben 5,20 euro. Secondo la legge, poi, il Ministero avrebbe dovuto procedere all’aggiornamento del precedente decreto, sulla base dei lavori di un tavolo tecnico da istituire con tutti i rappresentanti delle categorie interessate. Il tavolo in questione non è mai stato istituito: tutto è stato fatto in gran segreto e in accordo solo con la Siae (che di fatto ne è la beneficiaria) e pochi altri, senza ovviamente invitare i consumatori a dire la loro (vedi la nostra lettera con la quale sollecitavamo chiarimenti). Infine va chiarito che non si tratta di una misura condivisa in tutta Europa: in alcuni Paesi, l’equo compenso semplicemente non esiste. L’Italia con questo decreto si sta spingendo nella direzione sbagliata in controtendeza con l’Europa dove si sta ridiscutendo alla radice l’equo compenso; in questo modo il nostro Paese penalizza la propria economia digitale in un momento in cui dovrebbe cercare di guardare al futuro. CLICCA SUL SITO ED ADERISCI http://www.altroconsumo.it/hi-tech/nc/news/equo-compenso-firma-la-petizione

lunedì 16 dicembre 2013

AUMENTANO I COSTI DEL RINNOVO DELLA PATENTE, NUOVO DOCUMENTO AL POSTO DEL BOLLINO

ULTERIORE AUMENTO PER GLI UTENTI Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha modificato la procedura necessaria per il rinnovo della patente. Dal 9 gennaio 2014 non arriva più l’etichetta adesiva con riportata la nuova scadenza,QUEST'ULTIMA SPESSO SCOLORIVA CON GROSSE DIFFICOLTÀ PER L'UTENTE, ma una nuova patente. Lo stabilisce un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 dicembre e che entrerà in vigore dopo 30 giorni. Sono previsti 20 giorni di tolleranza per l'adeguamento delle strutture mediche. L'operazione ha un aumento di costi . Oltre al versamento occorre presentarsi per il rinnovo con la foto tessere, il costo dell'operazione è di euro 25,00 tale cifra è determinata dai 16 euro di marca da bollo e dai 9 euro in diritti di Motorizzazione pagati su bollettino di conto corrente postale. La visita medica costa invece 6.80 euro. Rinnovo gestito telematicamente dal medico l'utente deve solo aspettare a casa la nuova patente. Fonti Decreto del 15 novembre 2013, infatti, si hanno disposizioni procedurali attuative degli articoli 1, 2 e 3 del decreto 9 agosto 2013, in materia di nuove procedure di comunicazione del rinnovo di validita' della patente. Il tutto è sulla Gazzetta Ufficiale (serie generale numero 289, del 10 dicembre 2013), che all'articolo 6 recita: "Diritti e tariffe. Ai fini dell'emissione di un duplicato della patente di guida per conferma di validità, ai sensi dell'art. 4 o dell'art. 5, comma 2, il titolare della stessa deve esibire un'attestazione di versamento effettuato a titolo imposta di bollo sul duplicato della patente, e una a titolo di diritto di motorizzazione".

29 ALBERI D'ULIVO ABBATTUTI PER MINACCIARE UN AMBIENTALISTA LA NOSTRA SOLIDARIETA'

ANDREA ROSARIO NATALE SIAMO AL TUO FIANCO Pubblichiamo la foto e la notizia riportata sul sito internet. Lanciamo un appello a non lasciarlo solo e a veicolare la notizia. Questi atteggiamenti mafiosi devono essere conosciuti. "Stamattina un amico mi ha chiamato per avvertirmi di una cosa che ho sperato non fosse vera finchè i miei occhi non l'hanno dovuta vedere. 29 alberi di ulivo, alcuni della mia stessa età, alcuni più giovani, piantati e con fatica accuditi da mio Padre che li ha lasciati a mia sorella e a me, erano stati TAGLIATI. TAGLIATI e LASCIATI come monito sul campo. 29 insulti alla memoria di mio Padre. Chi ha fatto questo non è degno neanche di essere chiamato persona. CHIUNQUE SAPPIA O VENGA A SAPERE QUALCOSA E' PREGATO DI CONTATTARE I CARABINIERI, LA POLIZIA DI STATO O DI CONTATTARMI DIRETTAMENTE. RINGRAZIO TUTTI COLORO MI DARANNO UNA MANO. NON LASCIAMO IMPUNITO QUESTO GESTO CRIMINALE. All'autore del gesto un solo pensiero: SE PENSAVI DI INTIMIDIRMI PER FARMI LASCIARE UNA DELLE TANTE LOTTE CHE PORTO AVANTI TI SBAGLIAVI DI GROSSO. ORA HO 29 MOTIVI IN PIU' Andrea Rosario Natale" Andrea Natali Rosario è Direttore presso Riserva Regionale "Lecceta di Torino di Sangro" e Referente Locale IAAP-WWF presso Oasi WWF Lago di Serranella

PILLOLE ‘MIRACOLOSE’: L’ANTITRUST MULTA PER OLTRE UN MILIONE DI EURO UNA RETE DI SOCIETA’, ANCHE ESTERE, CHE VENDEVA PRODOTTI DALLE PROPRIETA’ INESISTENTI

PILLOLE ‘MIRACOLOSE’: L’ANTITRUST MULTA PER OLTRE UN MILIONE DI EURO UNA RETE DI SOCIETA’, ANCHE ESTERE, CHE VENDEVA PRODOTTI DALLE PROPRIETA’ INESISTENTI Dai dimagranti che garantivano i ‘7 chili in meno in 7 giorni’ al prodotto in grado di curare Alzheimer e cancro, alla pillola che garantiva la giovinezza. Oltre un milione di euro di sanzioni a una rete di società che pubblicizzava e vendeva prodotti dalle proprietà inesistenti: dimagranti che avrebbero fatto perdere 7 chili in 7 giorni, pillole, cerotti e creme in grado di curare cancro e Alzheimer e di garantire la giovinezza: lo ha deciso l’Antitrust al termine di un procedimento che ha coinvolto sei operatori di svariate nazionalità che insieme gestivano la pubblicità e la vendita di circa 40 prodotti stessi, 13 siti internet. Dalle informazioni raccolte in ispezione dai funzionari Antitrust, risulta la totale invenzione ad opera dei soggetti coinvolti, dei contenuti informativi dei messaggi pubblicitari relativi a tutti i prodotti dimagranti e terapeutici. I testi, le immagini scelte nonché le fantasiose testimonianze erano, in realtà, il frutto di un semplice collage di informazioni appositamente concepito per indurre i consumatori all’acquisto dei prodotti. Privi di fondamenti scientifici anche i risultati promessi e le indicazioni utilizzate per i prodotti terapeutici che appaiono particolarmente gravi perché rivolti a soggetti che, affetti da patologie anche serie, risultano essere più vulnerabili e sensibili al messaggio pubblicitario. A dimostrazione della capacità della pratica di indurre in errore i consumatori c’è il notevole numero di confezioni di prodotto spedite, circa 270.000 prodotti nell’arco degli ultimi due anni. L’istruttoria ha permesso di svelare uno schema complesso che coinvolgeva sei società, una di diritto inglese, due svizzere, una sanmarinese e due italiane, all’interno di una strategia unitaria finalizzata a ingannare i consumatori sulle proprietà dei prodotti venduti attraverso siti internet e per corrispondenza. In particolare, la strategia è stata artatamente concepita e parcellizzata per ricondurla ad un unico professionista estero, la società Xenalis di diritto inglese, occultando così l’operato di altri soggetti, anche italiani, con lo scopo di rendere oggettivamente difficile per il consumatore individuare chi fosse l’effettivo responsabile della vendita. Al centro della ‘rete’ la società Xenalis LTD, attiva, tra l’altro, proprio nel settore della vendita diretta a privati consumatori di prodotti dimagranti, servizi per la salute della persona e per la cura del corpo. La società italiana Cento Srl si occupa invece del commercio al dettaglio di prodotti per corrispondenza, anche tramite il sito internet www.centoshop.eu. L’italiana New Service Media Srl (NSM) è attiva nella prestazione di servizi tecnici informatici e gestisce e fornisce il supporto tecnico a Xenalis e Cento per la registrazione dei diversi siti internet. Quadratum SA, di diritto svizzero, fornisce servizi tecnici informatici mentre la connazionale Royal Marketing Management SA (RMM) si occupa di analisi, contabilità, marketing, licensing di marchi, gestione di siti internet e software. Infine la Centum spa, di diritto sammarinese, attiva nella vendita a distanza di integratori, prodotti per la cura del corpo e del benessere. Il meccanismo individuato dall’Antitrust e finalizzato a indurre i consumatori all’acquisto di prodotti dalle proprietà inesistenti ruota intorno a Xenalis che per mezzo dei siti monoprodotto si presenta, in prima battuta, come soggetto che offre e promuove i prodotti. Cento e NSM hanno invece in concreto confezionato i messaggi e effettuato con contenuti ingannevoli ed omissivi attività di call center e di invio di newsletter. Centum si occupa della spedizione dei prodotti al domicilio dei consumatori e rappresenta il punto di riferimento dei consumatori, in qualità di mittente dei prodotti stessi, rappresentando dunque il fulcro delle pratiche compiute a danno dei consumatori. Infine Quadratum e RMM si occupano dei prodotti da promuovere nel mercato italiano, della gestione dei recessi e delle giacenze di magazzino nonché della gestione delle procedure e della previsione di linee guida generali. Tutte le società coinvolte risultano legate da rapporti contrattuali che provano la strategia coordinata: l’attività di promozione verso i consumatori italiani dei prodotti ad opera di Xenalis, Cento, Centum e NSM rientra peraltro in una organizzazione più estesa per la commercializzazione in tutto il mercato europeo. Va ricordato che l’Autorità aveva immediatamente sospeso l’attività di tali operatori con provvedimento del giugno 2013, compresi i siti internet e i call center delle società coinvolte, ritenendo l’esistenza di un danno grave ed irreparabile per i consumatori. Di seguito le sanzioni comminate ai singoli operatori, commisurate al ruolo di ciascuno e alle condizioni economiche: Centum Spa: sanzione di 300.000 (trecentomila) euro ciascuno; Xenalis Ltd: sanzione di 150.000 (centocinquantamila) euro New Service Media Srl: sanzione di 150.000 (centocinquantamila) euro Quadratum Sa: sanzione di 150.000 (centocinquantamila) euro Royal Marketing Management Sa: sanzione di 150.000 (centocinquantamila) euro Cento Srl: sanzione di 120.000 (centoventimila) euro.

TELEPONTE SOS CONSUMATORI

Teramo, ogni venerdì a partire dalle 7,50 circa la trasmissione SOS Consumatori su Teleponte. Per interagire con la trasmissione e ricevere risposte a vostre richieste inviare email teleponte.sosconsumatori@gmail.com i link delle trasmissioni con una sintesi saranno pubblicate su questo Blog.

L'INFORMAZIONE PIER PAOLO PASOLINI

"Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l'anima del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione), non solo l'ha scalfita, ma l'ha lacerata, violata, bruttata per sempre..."
Pier Paolo Pasolini, Scritti corsari, 1975